Avvelenamenti e intossicazioni

 

I nostri cavalli possono subire avvelenamenti e intossicazioni sia da prodotti chimici irrorati sui foraggi, sia stando al pascolo e mangiando erbe tossiche, sia venendo morsicati da animali velenosi (vipera), sia leccando secchi in cui si possono sviluppare sostanze velenose dei metalli.I mali che ne derivano possono interessare l'apparato digerente (coliche, diarrea, convulsioni), quello respiratorio (convulsioni e tosse), quello urinario (coliche renali) e quello nervoso (paralisi).In linea generale contro gli avvelenamenti si deve procedere in questo modo: eliminare, se possibile, il veleno dall'organismo mediante
lavanda gastrica; svuotare l'intestino con purganti energici; calmare i sintomi con cardiotonici e antispasmodici.Vediamo ora come comportarci davanti ad alcuni particolari avvelenamenti.Morso di vipera. È necessario agire immediatamente e allargare le due ferite determinate dai denti della vipera e fare defluire rapidamente il sangue.Una fasciatura stretta a monte della morsicatura può rallentare l' assorbimento del veleno. A questo punto, se si dispone del classico siero antivipera, se ne dovranno iniettare da 4 a 6 fiale a seconda del peso del cavallo.Parte del siero sarà fatto in vena, parte tutto attorno alla morsicatura. Potendo, è bene somministrare anche un cardiotonico. La tempestività dell'intervento si rivela sempre vitale.Avvelenamento da aconi-
to. L'aconito è una pianta abbastanza comune nelle Alpi occidentali.Il principio tossico è l'acotina e dà luogo a fenomeni nervosi, a salivazione esagerata, a coliche, a diarrea.L'antidoto è dato dall' atropina, cui si possono accoppiare cardiotonici e tannino.Avvelenamento da Agrostemma gitago (volgarmente erba nocca o gettone). È un'erba infestante i campi di grano, avena, orzo: i suoi semi sono tossici e provocano coliche, gastroenterite e
scolo nasale.La cura consiste in decotti di semi di lino e cardiotonici, nonché, nei casi gravi, antispasmodici e tranquillanti.Avvelenamento da olean-
dro. Le foglie di questa pianta decorati va sono altamente tossiche e provocano palpitazioni e orinazione frequentissima.La cura consiste nel sommi-
nistrare atropina per evitare il blocco cardiaco e soluzioni glucosate per reintegrare i liquidi eliminati.Avvelenamento da rame e piombo. Le manifestazioni sono le solite: irrequietezza, coliche, difficoltà respiratorie ecc.La cura consiste nella somministrazione per bocca o endovena di tiolfato sodico oppure di citrato di sodio.Contro i dolori saranno utili i soliti antispasmodici e sedativi.

(Tratto da "Conoscere il cavallo" scritto da Ravazzi Gianni , De Vecchi Editore)

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